Bentrovate e bentrovati,

questa è La lettera che, ogni 15 giorni, vi scriviamo da Casa Fools per guardare il mondo attraverso gli occhi del Teatro.

Qui siamo Luigi, Roberta e Stefano e abbiamo già messo gli addobbi di Natale. A metà novembre.

Ogni giorno ci aggiorniamo su siti di informazione, leggiamo approfondimenti, opinioni, recensioni, articoli.
Scorriamo testate diverse in cerca di notizie per scriverti.
D’altronde, questa è La Lettera che guarda il mondo attraverso gli occhi del teatro, e quindi, questo mondo, bisogna guardarlo bene.

Non c’è niente da ridere.
La situazione è seria. È grave.
Ma

Una notizia un po’ originale, non ha bisogno di alcun giornale, come una freccia dall’arco scocca, vola veloce di bocca in bocca…

Ed ecco la notizia che ci ha fatto immaginare un volo pindarico, una fantasticheria, una fiaba per adulti… o meglio, una commedia.

Sì, una commedia.

Qual è questa notizia?

Non ce la siamo inventata, eccola.

Secondo fonti giornalistiche, circa 12.000 soldati nordcoreani sono stati dispiegati in Russia per supportare l’esercito nella guerra in Ucraina.
Alcuni di questi soldati, provenienti da uno dei regimi più repressivi al mondo, hanno scoperto internet libero per la prima volta. L’accesso senza precedenti ha portato a un’ossessione per la pornografia, che si è diffusa rapidamente tra le truppe creando situazioni paradossali di distrazione rispetto ai compiti militari.

Ma allora c’è qualcosa da ridere!
Forse ridere è troppo. Sghignazzare.

Ci siamo immaginati una storia, ispirata alla commedia di un autore contemporaneo.
Quale storia? Eccola qua.
(Attenzione: è frutto della mente di poveri commedianti, nessuno si offenda!)

Dato l’argomento, perchè non fare un breve viaggio nella storia della rappresentazione erotica? Partiamo dalla Venere di Willendorf, risalente a circa 30.000 anni fa.

C’era una volta…

un mondo dove la guerra infuriava tremenda.
Si moriva a frotte, si ammazzava a mazzi.
Non si piangevano neanche più i morti, non faceva più orrore l’orrido. Non c’era un solo minuto di pace, in nessun angolo della terra.
Le due fazioni di mondo si odiavano e se le davano di santa ragione da decenni.

Ma un bel giorno, i soldati al fronte scoprirono internet. E con esso i meme, i food blogger e… il porno.

Mentre i primi vennero presto a noia, il porno si rivelò di grande interesse.
Tanto che ne divennero consumatori assidui.

Dopo qualche giorno di intenso “approfondimento”, gli animi si distesero, la tensione si smorzò. Qualcuno addirittura sorrise, ornando il riso di cospicue occhiaie.

Ci si dimenticò perfino della guerra, tanto che il capo dei soldati, furioso, minacciò di togliere i telefonini.
Ma non lo fece, distratto da una notifica di OnlyFans su un nuovo video caricato.

Pompei. E dove altro? Tra i tanti graffiti ritrovati sulle mura di Pompei, ci sono quelli di molte prostitute che scrivevano recensioni sui loro clienti oppure si facevano pubblicità enfatizzando le loro specialità e il prezzo. Le tariffe andavano da un minimo di 2 assi (un bicchiere di vino) fino ad un massimo di 16 assi.

Dall’altra parte del mondo, Lisa, una delle più influenti creatrici di contenuti pornografici e sindacalista del Movimento Internazionale Libidini Fatturate, convocò tutti i maggiori influencer dell’arte pornografica.

Ordine del giorno: fermare la guerra nel mondo.

Come?

Lisa aveva un’idea semplice quanto audace: uno sciopero del porno.

Niente nuovi contenuti. Tutti quelli già pubblicati verranno oscurati fino a quando non si stringeranno accordi di pace.”

Le proteste furono immediate.

È follia! Milioni di dollari, posti di lavoro, aziende! Le famiglie ci mangiano col porno!

Ma Lisa era determinata. Sarebbe bastato un mese. E, nel frattempo, un fondo di solidarietà pornografica avrebbe aiutato i creator più svantaggiati.

Dopo un’accesa discussione, l’idea di Lisa prevalse.
Il porno si sarebbe sacrificato per salvare il mondo.

Nell’arco di 24 ore, tutto il porno online scomparve.

All’inizio gli utenti pensarono a un guasto. Poi un video comunicato del Comitato del Porno spiegò tutto: lo sciopero era iniziato.

Il Kāma Sūtra, l’opera più importante nella letteratura sanscrita sull’amore. Consta di 36 capitoli, organizzati in sette libri e 64 parti, ognuna delle quali scritta da un esperto nel rispettivo campo. Scritto 1.500 anni fa.

Al fronte, il malumore serpeggiava. La rabbia montava. I bombardamenti si intensificarono.

I governi non si fecero intimidire. Prima tentarono di corrompere i creator, offrendo grosse somme di denaro. Poi passarono alla forza: rapirono attori e attrici pornografici, costringendoli a girare nuovi video con le armi puntate, pena la morte.

Ma il risultato fu pessimo: forzato, innaturale. Gli utenti, anziché calmarsi, si infuriarono ancora di più.

Al fronte, i soldati impazzirono: saccheggiarono negozi di intimo, cercarono partner a cui imporre amplessi. Il Comitato del Porno, però, aveva previsto tutto e sgomberato le zone di conflitto.

Il mondo era paralizzato. Proteste dilagavano ovunque.
Finché il potere cedette.

Miniatura La procreazione (1414 ca.), dal Livre des propriétés des choses di Bartolomeo Anglico. Lo fanno vestiti, per il freddo, c’è sempre qualcuno che guarda e il cane, suo malgrado, non viene coinvolto.

Il giorno di San Valentino, le due fazioni si sedettero al tavolo delle trattative, guidate dal Comitato del Porno.
Dopo una breve negoziazione, la pace fu firmata.

Da quel giorno, il mondo conobbe una lunga pausa dalla guerra.
Il porno vinse il Nobel per la pace e si diffuse capillarmente ovunque.

Ormai nessuno più faceva l’amore, ciascuno provvedeva da sé, chiuso in casa, con tutto il porno a disposizione e la pace fuori dalla porta.

E così il porno salvò il mondo.
Ma non gli esseri umani dal loro declino.

Fine.

François Boucher, il “Pittore delle Grazie”, Venere gioca con due colombe, 1777.

Che ne pensi di questa fiabetta? Faccelo sapere, ti leggiamo volentieri.

Sai quale autore contemporaneo ci ha ispirato questa storia?
Forse lo avrai già indovinato: Aristofane.
Potrai obiettare sull’uso del termine “contemporaneo”, ma così è.

Aristofane, nato 2.470 anni fa, raccontava un mondo del tutto simile al nostro. Per questo lo consideriamo nostro contemporaneo.

Ne ha parlato anche Luigi nella puntata podcast di Opera Pop Corn. L’hai ascoltata?

Puoi ascoltarla scegliendo fra queste piattatorme QUI
Guardarla sul canale Youtube di Casa Fools QUI.