Litigare in forma di musial
La newsletter teatrale di Casa Fools
Nelle nostre peregrinazioni teatrali incontriamo persone che, volontariamente o meno, ci illuminano la via.
Come il tipo un po’ strambo che ci disse: “L’immortalità non è questione di erudizione”. (Te ne scrivemmo in questa lettera, ricordi?)
Questa volta, però, abbiamo incontrato un pediatra-ricercatore che ci ha raccontato cose incredibili sul canto e le sue proprietà curative. Oggi parliamo di scienza e musica salvavita, soprattutto per i neogenitori.
Per prima cosa parte dagli spettrogrammi, cioè la rappresentazione grafica di un suono. Il dottore ci mostra quelli del primo vagito di neonati italiani, tedeschi, congolesi, cinesi… E qui la prima rivelazione: il vagito è già “intonato” alla lingua di appartenenza. Esatto, il primo suono che un bambino emette è già musicale e segue il ritmo e le inflessioni della lingua dei genitori. Incredibile.
Poi il pediatra ci ha mostrato gli effetti del parlato e del canto sui neonati.
Gli stessi messaggi, pronunciati come una normale conversazione o intonati come una filastrocca, producono effetti opposti: se parli, il battito cardiaco del bambino e il suo respiro restano accelerati. Se canti, tutto rallenta. Il livello di cortisolo – l’ormone dello stress – cala. Il neonato ascolta, si calma, ti guarda negli occhi
Per questo davanti ai pargoletti ci viene la vocina stupida, perché intuitivamente ci rapportiamo a questi piccoli esseri in forma melodica. Questo modo di parlare si chiama “mammese” o infant directed speech (IDS), il mammese favorisce la relazione genitore-figlio, migliora l’attenzione e, udite udite, calma il pianto durante le coliche.
Le COLICHE, quel pianto udibile a chilometri di distanza, capace di fiaccare anche il più amorevole genitore, distruggitore di timpani, risvegliatore notturno, devastatore di rapporti col vicinato.
Le coliche, che il dottore chiamava “pianto inconsolabile”, perché dipende da un malessere fisico che non si può risolvere nell’immediato. Hai presente vero?
Ebbene, quindi esiste un rimedio infallibile?
No, aspetta, questo rimedio calma, non risolve, la magia esiste solo a teatro. E in qualche film.
Ci ha mostrato il video di un esperimento: una madre culla il suo bimbo pancia contro pancia, passeggia avanti e indietro mentre canta una nenia ripetitiva. Intanto sul video è possibile vedere il battito del bambino e altri valori.
Mentre la madre canta il bambino si calma, smette di piangere, il battito si normalizza. Appena il canto si interrompe, ripartono le urla disperate. Una scena quasi ipnotica, che racconta meglio di mille parole ciò che il dottore tentava di spiegarci.
“Io sono pediatra di famiglia”
dice il dottore,
“e consiglierei a qualunque genitore di indurre calma col canto. Per esempio, nonostante ci siano ormai evidenze scientifiche che dimostrano l’assoluta inefficacia dei fermenti lattici nel calmare le coliche, per i genitori è molto più immediato acquistare un medicinale che cercare una relazione sonora col proprio figlio.”
E il canto prima di dormire? Un toccasana! La ninna nanna migliora di netto la qualità del sonno e del risveglio, rendendolo più sereno e lungo. Ma attenzione, non usare dispositivi artificiali, quindi canzoncine su youtube, carillon registrati e cose simili, perché impediscono il legame sonoro tra i due esseri umani, poiché privo di qualunque vibrazione corporea, di riconoscibilità.
Ci ha detto tantissime altre cose interessanti, molte sono riassunte in questo documento scientifico.
In ultimo ci ha dato un consiglio:
“Quando litigate col vostro partner, con un vostro amico, e perfino con uno sconosciuto, un modo per calmare la crescita esponenziale di cortisolo, prima dell’esplosione della rabbia è… rispondere cantando.”
Ma dottore…se stiamo litigando è difficile…
“Provate e fatemi sapere.”
Va bene dottore, proveremo.
Istintivamente questa potenza del canto ci è stata sempre chiara, l’arte ci fa del bene, concretamente, e la scienza sta dandoci prove su prove.
Quindi se nei prossimi giorni, entrando a Casa Fools, ci vedete discutere in forma di musical, ora sapete il perchè.