Bentrovate e bentrovati,
questa è La lettera che, ogni 15 giorni, vi scriviamo da Casa Fools per guardare il mondo attraverso gli occhi del Teatro.
Qui siamo Luigi, Roberta e Stefano e in ogni caso: anche a te e famiglia.
State sopravvivendo?
Ce la state facendo?
Folle di gente in trance agonistica prefestiva:
Settimana allucinante! Aiuto! Salvatemi! Non ho tempo! Quando mi faccio lo shampoo? I regali! La cena coi colleghi! Che giorno è oggi? Dammi quel prosecco!
Respira.
Va tutto bene. Siediti un attimo e leggiti questa, che è l’ultima Lettera dell’anno.
Poi ci incontreremo di nuovo da gennaio.
DA – GENNAIO.
Senti che sollievo?
Sai di chi ti parliamo oggi? Di Beatrix Potter, universalmente riconosciuta per i suoi racconti per l’infanzia, come “The Tale of Peter Rabbit”. Potter è stata una donna straordinaria: fu una scrittrice, una naturalista e illustratrice di talento.
Da gennaio… Non sono semplici parole. Da gennaio è una formula magica: da gennaio si risolve tutto, nell’immediato, tanto se ne parla a gennaio!
Quel cliente chiede con urgenza? Eh no, se ne parla a gennaio!
Ti stai ingozzando di panettone pere e cioccolato ma volevi rimetterti in forma? Se ne parla a gennaio.
Ma non avevi detto che smettevi di fumare? E che, lo faccio adesso, nelle feste? Inizio a gennaio.
Da gennaio farò…
A gennaio comincio a…
Da gennaio vedrai che…
Anno nuovo, vita nuova!
Potter realizzò dettagliate illustrazioni micologiche e condusse ricerche sulla germinazione delle spore dei funghi. Nel 1897, presentò un articolo scientifico alla Linnean Society di Londra, ma, a causa del suo genere, non le fu permesso di partecipare.
Vita nuova… Non esageriamo. Andrebbe bene pure la vita vecchia, un poco aggiustata.
Non bisogna ogni volta buttare tutto a mare. Iniziamo ad avere un’età: rifare tutto da capo è bello a dirsi, ma a farsi è una sbatta notevole.
Ci si avvilisce già prima di cominciare, troppo grande il compito, il proposito è spropositato.
A Natale siamo tutti più realisti: si promette sapendo nel cuore che non è necessario mantenere. I buoni propositi sono una bugia a fin di bene.
Non si tratta di stravolgere tutto. Sarebbe già tanto partire da cose minuscole, da piccole cose concrete.
Per esempio:
Con i proventi dei suoi libri, acquistò numerose proprietà nel Lake District, una regione ricca di boschi, che furono preservati. Alla sua morte, lasciò in eredità oltre 4.000 acri di bosco.
Sapete che Casa Fools è circolo Arci? Ebbene, Arci Torino ha avviato un progetto che si chiama “Sosta Rider”. In cosa consiste? Nel dare un punto di appoggio, nei circoli sparsi sul territorio, ai rider che in queste giornate d’inverno lavoreranno senza sosta.
Quando ci è arrivata la proposta di adesione, non abbiamo esitato: certo che sì!
Eccola la piccola cosa concreta numero uno! Ci è venuta a bussare alla porta!
Da gennaio Casa Fools, come altri 20 circoli Arci, diventerà un punto “Sosta Rider”: vuol dire che i rider in servizio potranno ripararsi dalla pioggia, scaldarsi, usare il bagno, ricaricare i device…
Una piccola cosa. Non risolverà il problema dello sfruttamento dei rider, ma che dobbiamo fare? Il futuro non è incoraggiante: se non ci aiutiamo a vicenda, diventa ancora più dura.
Oltre alle illustrazioni dei suoi libri, Potter creò una mappa dettagliata del mondo immaginario in cui vivevano i suoi personaggi.
La vita è complicata per tutti, certo, per alcuni di più, ma ognuno fa fatica a modo suo. Non resta che darci una mano, anche una mano minuscola: piccole cose concrete, atti pratici di gentilezza.
Una buona azione è l’atto egoistico migliore che si possa fare: l’altruismo è egoismo in forma educata.
Sì, perché quando fai una buona azione, quando sei gentile in situazioni complesse, quando riesci a superare il naturale scazzo e fare qualcosa di concreto per aiutare gli altri, poi ti senti meglio. Subito dopo, una scarica di endorfine ti ricorda che tutto sommato sei una persona perbene, cioè per il bene.
Ma quale può essere una piccola cosa concreta?
Nonostante le aspettative sociali dell’epoca, Potter rimase nubile fino all’età di 47 anni, quando sposò William Heelis (qui insieme al padre di lei). La loro unione fu felice e insieme condivisero l’amore per la natura e la conservazione del paesaggio rurale inglese.
Non c’è bisogno di scervellarsi più di tanto, eh. Si inciampa nelle piccole occasioni, a volte sono loro che ti vengono a cercare. Come il rider che ti bussa alla porta, bagnato fradicio, o la signora odiosa del terzo piano, carica di buste della spesa.
Anche perché, alla prossima, potresti essere tu quello con la spesa che pesa, quello in coda, infreddolito, smarrito o in difficoltà, che riceve inaspettatamente aiuto.
Quando capita, di essere aiutati così, a caso, ci si apre il cuore. Quasi ci si commuove. Improvvisamente un velato senso di ottimismo verso l’umanità si palesa.
Ed è bellissimo.
Poi, per il resto dei problemi… se ne parla a gennaio.
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